I social network rappresentano sempre di più oggi uno strumento di valorizzazione del nostro brand personale. Bastano pochi click con le informazioni giuste e coerenti con quello che siamo e che facciamo, e la nostra vetrata sul mondo si apre. Siamo visibili, consultabili, commentabili, criticabili, siamo espositori del nostro io.
Sicuramente sarà capitato a tanti di ricevere via social gli auguri di buon compleanno oppure i complimenti per un cambiamento/anniversario professionale: qualcuno avrà risposto con un semplice grazie, qualcun altro si sarà lanciato pubblicando qualche motions simpatica o frase tipo “all can you read”, altri avranno ignorato le attenzioni mostrate.
Senza entrare nel merito delle decisioni individuali, è importante però comprendere che i social network rappresentano un’opportunità per chi scrive e per chi legge: ogni pensiero, ogni immagine, ogni parola, rappresenta qualcosa di noi che può influenzare la nostra reputazione da parte degli amici/follower che ci seguono.
L’importanza di una comunicazione sempre più social è testimoniata dal fatto che l’attenzione delle persone verso le persone è sempre più condizionata dai social: quante volte proprio tramite i social, abbiamo scoperto e quindi ops.. ricordato, il compleanno di un nostro amico/parente/conoscente? Quante notizie, anticipazioni, pettegolezzi, intuizioni, abbiamo ricavato attraverso i social network? Non è una seconda vita o una vita parallela, è semplicemente una modalità diversa di ascoltare, di raccontarci e mostrare chi siamo. Ossia valorizzare il nostro personal branding, che in certi momenti s’impenna!
Questa affermazione mi fa venire alla mente una simpatica imitazione di un noto comico italiano che impersonava agli inizi degli anni duemila un “creativo” imprenditore italiano, Car Carlo Pravettoni: se non lo ricordate potete rivederlo qui
In definitiva è buona cosa, pensando a come massimizzare il proprio brand personale, porre attenzione alle tante interazioni che attraverso i social possono nascere: un contatto non è mai solo un contatto, è un’opportunità da ascoltare e una storia da raccontare, scrivendo.