L’attivismo giovanile e il loro modo di difendere la vita

Cambiamento climatico

Nel discorso sullo stato dell’Unione dello scorso 15 settembre, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, facendo riferimento ai giovani ha detto: “I nostri giovani hanno dato un senso nuovo all’empatia e alla solidarietà. Credono nella nostra responsabilità nei confronti del pianeta. Sono preoccupati per il futuro, ma sono anche fermamente intenzionati a renderlo migliore. La nostra Unione diventerà più forte se si farà ispirare dalla nostra generazione futura, così riflessiva, determinata e premurosa. Saldamente ancorata ai valori e audace quando si tratta di agire”. Un pensiero che certifica in modo evidente quanto l’attivismo giovanile oggi sia una realtà ben definita e non costruita, un cluster di valori impersonato da piccoli uomini e piccole donne capaci, con le parole, di scardinare le tante ipocrisie di una società lenta e talvolta bislacca nelle decisioni rispetto al tema del futuro sostenibile.

Si può pensare che esista un egoismo di fondo che coinvolge sia chi oggi vive e decide per sé e per gli altri, sia da parte di chi si preoccupa di come sarà il domani, perché è nel domani che dovrà vivere ed affermarsi.

 

 Ma l’egoismo nasce da una scelta assolutistica, che colloca le persone al di sopra di qualunque pubblico potere: è un comportamento, non una conseguenza.

 

Quello che sta succedendo in tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Africa all’Asia, è invece una conseguenza di un comportamento spregiudicato dell’essere umano, farebbe comodo pensare che si tratti di inconsapevolezza ma non lo è purtroppo. Si sta continuando a barattare la vera felicità personale e prospettica, con un benessere collettivo, temporaneo e per giunta discriminante.  

Le nuove generazioni di tutto il mondo lo hanno compreso ma si sono ritrovati senza modelli da seguire.  Hanno fatto la sola cosa che era giusto fare: attivarsi. Oggi l’attivismo giovanile ha una sua identità, qualche anno di storia alle spalle, ma soprattutto una credibilità tematica e comunicativa capace di mettere in crisi la politica, intesa come comportamento dei suoi interpreti, che negli anni hanno sempre preferito negoziare il presente a scapito del futuro.

 

Oggi quindi lo spazio i giovani non lo hanno chiesto, se lo sono preso, avendo capito che ci sono dei valori per i quali vale ancora la pena di credere e per i quali è importante lottare.

 

In Italia, secondo una recente indagine realizzata da Save The Children, fra il 2011 e il 2017 è raddoppiata la quota di giovani fra i 15 e i 30 anni attivi in organizzazioni territoriali che supportano comunità locali. Tra i temi che maggiormente riscuotono l’interesse vi sono: i cambiamenti climatici e la difesa dell’ambiente (60%), la lotta contro discriminazioni, bullismo e stereotipi (53%), l’immigrazione (25%), i problemi della scuola e i diritti dei minori (18%).

È la difesa dell’ambiente la causa che sembra “appassionare” in modo totale i giovani: l’83% di questi oltre ad utilizzare i social e i blog per affermare le proprie idee o aderire a progetti attivi, si incontrano, partecipano a manifestazioni e cortei. Numeri questi in continua crescita, basti considerare quanto sta accadendo in questi giorni a Milano.

L’attivismo è la nuova società civile, una società aperta e solidale, che non parla gridando, ma comunica, e lo fa molto bene, usando i canali social, scrivendo discorsi, facendo video, ottenendo ascolto da parte dell’opinione pubblica e da chi oggi ha il potere, ma non è veramente potente. I veri potenti sono coloro che hanno le idee e sono capaci ad esprimerle senza delegittimare i fatti storici.  Se c’è stato uno sbaglio, meglio correggerlo, piuttosto che accontentarsi di sottolinearlo. Serve avere il coraggio di volersi impegnare per cambiare.

E il cambiamento si attua studiando i fatti, collegati ai comportamenti, interrogandosi e proponendo alternative credibili e autorevoli. Equità, Rispetto, Tutela, Accessibilità: sono parole serie, parole che guardano alla vita e non la contengono solamente, le sole parole che oggi profumano di futuro.  Parole giovani perché pronunciate in modo giovane. Occorre ascoltarle e provare a capirle, perché come dice la von der Leyen, “la nuova generazione è riflessiva, determinata e premurosa. Saldamente ancorata ai valori e audace quando si tratta di agire”.

 

* Articoli pubblicati su blog di Affari Italiani The Ghost Writer

Imprese di Talento, fondata nel 2013 da Daniele Salvaggio (LinkedIn) è una società di consulenza strategica in comunicazione istituzionale e corporate. Tra i clienti appartenenti a diverse industry figurano associazioni di rappresentanza, studi legali e professionali, piccole e medie imprese.  

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