Non chiamatela più solo regina tra le influencer italiane. Chiara Ferragni è un piccolo grande sistema economico virtuoso, capace di generare ricchezza e di ridistribuirla. La sua intuizione l’ha resa famosa, la sua intelligenza l’ha consacrata come imprenditrice. La notizia del suo ingresso nel Cda di Tod’s è piccolo capolavoro, social e sociale, oltre che economico.
Chiara Ferragni ha 23,3 milioni di follower su Instagram dove si definisce prima mamma e poi imprenditrice digitale. E’ stata capace di parlare ad un pubblico ampio e diversificato, dai millennials alle donne cresciute nel mito di Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda protagoniste della fortunata serie tv Sex and the City. E non paragonate Mr Big a Fedez. Lui, Federico Leonardo Lucia, in arte “Ferragnez” risponderebbe in un solo modo: chiamami per nome.
Un’idea buona, tanta determinazione, fortuna ma soprattutto un’attenta strategia, anche di comunicazione. Da sempre sono questi gli ingredienti che caratterizzano l’imprenditore di successo. Anche chi nasce avvolto da una tutina con le iniziali e il logo aziendale non è detto che sia in grado di guidare un’impresa. Occorre studiare, non solo economia e finanza, ma il mercato, ovvero i consumatori. Per farlo non sono sufficienti master e lauree internazionali, occorre avere fiuto, prevedere una tendenza, una scelta, un bisogno. Chiara Ferragni sin dall’inizio della sua carriera lo ha compreso, ha capito che il successo le sarebbe arrivato insieme al suo pubblico, lo stesso che per anni lei ha ascoltato prima e ingaggiato poi. Il suo algoritmo vincente è nel like: oggi ogni suo post vale circa 50 mila euro. Le sue attività diversificate, come riportato da diversi media, le hanno permesso di raggiungere cifre ben superiori ai 20 milioni di fatturato all’anno.
Chiara Ferragni è un modello economico che funziona perché perfettamente interconnesso, validato da un approccio molto poco snob e tanto popolare, open come si usa dire oggi.
Il processo di fidelizzazione dei follower ha retto grazie anche ad un piano di comunicazione studiato nei minimi dettagli. Nessun post può essere pubblicato senza una precisa strategia. Chiara Ferragni è da sempre la persona giusta al posto giusto. Parole e Immagini sono legate all’unisono. La bellezza che comunica va oltre il fattore estetico, riesce a contornare le stories su Instagram con una capacità narrativa credibile e riconoscibile in modo universale. E’ questa la sua unicità, fortificata ancora di più da un impegno civico che l’ha resa battagliera contro l’egoismo e il politically correct. I “ferragnez”, neologismo ormai sdoganato, sono diventati anche un riferimento di solidarietà e di attenzione popolare, i loro valori non li hanno svenduti, al contrario, hanno cercato di convogliarli, avendo anche la possibilità economica per farlo, in progetti e aiuti solidali.
La notizia di questi giorni legata alla cooptazione di Chiara Ferragni nel Cda di Tod’s ha suscitato molto clamore proprio perché il sistema di governance delle imprese italiane è ancora estremamente rigido e una figura come quella dell’influencer milanese avrà certamente fatto sobbalzare più di un azionista. Un passo in avanti importante sia per rafforzare il fatto che sono ancora troppo poche le donne presenti nei consigli di amministrazione e nelle governance decisionali, sia per unire al tradizionale concetto di finanza un senso innovativo di mercato pop, asset che la Ferragni conosce molto bene.
L’auspicio è che in un Paese di sdraiati, attendisti e timorosi, possano affermarsi tante figure poliedriche e talentuose come quella di Chiara Ferragni, una donna che ha saputo inventarsi un business, l’ha organizzato e sistematizzato. Non mi dispiacerebbe tra qualche anno vederla tra le donne più influenti non solo nella moda ma anche nella finanza e nell’economia.
* Articoli pubblicati su blog di Affari Italiani The Ghost Writer
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